Scuola e Docenti - lunedì, 30 settembre 2019

L'Intelligenza Artificiale: le sfide etiche e sociali da una prospettiva orientata ai diritti dei più giovani



Milano, 18 Dicembre 2018 (TBC)

"Intelligenza Artificiale: sfide etiche e sociali da una prospettiva orientata ai diritti dei più giovani"

L’Intelligenza Artificiale (IA) sta permeando e influenzando le nostre vite. Dai telefonini dotati di sistemi di riconoscimento facciale, alle automobili semi-automatiche, ai dispositivi che rispondono ai comandi vocali, fino ai cd “smart toys” (peluche, bambole, robot) in grado di interagire con le persone e con l’ambiente circostante, registrare suoni, scattare foto, registrare video e collegarsi con Internet), siamo sempre più circondati da dispositivi con aumentate capacità di calcolo e dotati di sensori che interagiscono in materia sofisticata con il mondo che li circonda.

Ma che cos’è l’Intelligenza Artificiale? Secondo gli esperti la definizione di IA riguarda l’insieme di studi e tecniche che tendono alla realizzazione di macchine, in grado di risolvere problemi e di riprodurre attività proprie dell’intelligenza umana. Per Stuart J. Russel e Peter Norvig, l’Intelligenza Artificiale è “lo studio e la progettazione di sistemi intelligenti, dove per sistema intelligente intendiamo un sistema che percepisce l’ambiente e agisce per massimizzare le proprie possibilità di successo” di intenti e missioni. (Russel; Norvig, 2009)

Nel nostro specifico, all’interno di questo seminario, siamo interessati/e ad approfondire quel settore dell’IA che si chiama Machine Learning e che riguarda l’IA applicata ai sistemi di apprendimento delle macchine autonome e dei robot.

L’aspetto dell’apprendimento nelle macchine ci pone infatti numerosi problemi etici, legali e sociali. Quali sono i limiti a cui queste nuove macchine intelligenti potranno arrivare? Quanta “liberta di decisione” lasceremo loro? È giusto spingersi sempre oltre senza curarsi delle conseguenze etiche dell’innovazione?

Vi sono poi altri aspetti etici nell’impiego dell’IA che dovremmo considerare. Per esempio, la realizzazione di profili di uomini e donne. Oltre alle evidenti questioni di privacy tutto questo solleva infatti da tempo anche rilevanti nodi etici, politici e sociali, come ad esempio quelli legati alla diffusione della discriminazione sociale. Assumere un/una lavoratore/lavoratrice, valutarne le capacità, determinarne l’affidabilità, saranno decisioni legate sempre più a macchine e modelli matematici che restituiranno punteggi e predizioni, tradotti in giudizi capaci di cambiare la vita delle persone.

Qualsiasi cosa faccia una macchina lo fa infatti seguendo dei precisi algoritmi di calcolo che devono essere pre-programmati da programmatori umani nel tentativo di “nutrire” i sistemi di intelligenza artificiali. Studi recenti hanno però dimostrato che anche gli algoritmi possono essere affetti da bias di diversa natura (di genere, etnici, di classe), proprio perché progettati e alimentati da esseri umani e dunque sottoposti al rischio di attuare comportamenti discriminatori e produrre decisioni più o meno vantaggiose per alcune categorie di popolazione (ad esempio se nei miei dati sarà presente una forma di discriminazione di genere, l’algoritmo che utilizzerò per filtrare i cv dei candidati a un posto di lavoro esibirà quel pregiudizio nel suo comportamento e una giovane che resta disoccupata per una cattiva decisione di un algoritmo farà ancora più fatica a trovare lavoro)[1].

Questa dimensione autonoma della macchina rappresenta la relativa novità della questione tecnologica e fa sorgere numerosi problemi etici: cosa possiamo affidare alla macchina? Come fidarsi di sistemi spesso opachi che non permettono di avere spiegazioni su come i dati vengono elaborati, vere e proprie black box che non permettono di capire e non offrono spiegazioni dotate di senso? Cosa accade se la macchina fa una scelta sbagliata?

Il tema etico si condensa quindi proprio su questa non prevedibilità a priori delle scelte della macchina e su come e in che misura saremo disposti a tollerare gli eventuali errori e previsioni della macchina. Ma come si fa ad inserire in un sistema di IA valori e principi etici? E ancora come valutare dunque questi modelli e le previsioni che da questi stessi derivano? Possiamo accettare queste previsioni acriticamente in un processo decisionale? E a chi si attribuirà l’eventuale responsabilità giuridica di decisioni prese sulla base di algoritmi che processano dati viziati?

Affinché i/le giovani siano pronti a queste sfide, occorre che inizino a operare su e con macchine autonome, i robot, fin da piccoli. Se organizzati con attenzione e ispirati all’uso responsabile di queste nuove tecnologie didattiche, i corsi di robotica educativa possono diventare un importante sostegno all’apprendimento delle materie dette, in inglese, STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e possono promuovere negli studenti e studentesse diverse competenze, tra cui il pensiero logico, il lavoro di gruppo, la capacità di trovare soluzione originali a problemi, e così via. Inoltre, la robotica educativa può essere un notevole aiuto per la didattica dell’inclusione.

 

Obiettivi formativi

  • Arrivare a una comprensione più chiara e condivisa di cosa sia l’IA, di quali siano i rischi (in termini di equità, trasparenza, non discriminazione e più in generale rispetto ai diritti umani fondamentali) e le opportunità, in particolare per i più giovani.
  • Introduzione alla robotica ed esperienze di robotica educativa per la creazione di nuovi ambienti per l'apprendimento. Durante la conferenza i/le partecipanti potranno “toccare con mano” alcuni principi come il machine learning, le reti neurali e altri sistemi alla base dell'IA.

 

Target

Professionisti dell’infanzia (assistenti sociali, pediatri, psicologi ed educatori). Il seminario è aperto anche a bambini e ragazzi, docenti, genitori, operatori del terzo settore e tutti i membri di organizzazioni e realtà che operano con i minori.

 

Speaker

  • Daria Porretti – MIPU
  • Emanuele Micheli - Scuola di Robotica, Genova

 

#Seminari realizzati,
Scuola e Docenti,


Allegati