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Raccontare storie: oggi è diverso?

Il Digital Storytelling e le applicazioni da utilizzare in contesto scolastico



Joe Lambert, direttore dello StoryCenter di Berkeley, quando nel 2010 venne a capo del significato operativo di Digital Storytelling (da adesso in poi DST), lo fece elencando all’interno del suo Cookbook, il suo libro di ricette sul DST, una serie di elementi imprescindibili da questa forma di narrazione digitale:

  • il punto di vista: le storie raccontano un desiderio, un bisogno, di solito presentati dal personaggio principale;

  • la questione drammatica: l’eroe porterà a termine la sua avventura? La questione drammatica rappresenta quel desiderio di completezza che accompagna la storia fino alla fine;

  • l’emozione: quella sensazione che tiene il pubblico attaccato allo schermo fino al termine della narrazione;

  • la voce: in grado di modulare una storia portando alla luce il suo flusso emotivo;

  • la colonna sonora: lo strumento prediletto per consentire al pubblico di immergersi nel ritmo della storia;

  • l’economia: ciò che rende una storia efficace, di impatto, breve ma di significato;

  • il ritmo: l’elemento che fa sì che una storia sia coerente con se stessa.

Del resto sarebbe strano guardare un film d’azione in cui le macchine si rincorrono a lentezza spropositata.
A partire dalle indicazioni di Lambert, il DST si è modificato con l’evoluzione dei nuovi media. L’accelerazione, la moltitudine di informazioni, l’accesso alla produzione di contenuti, hanno fatto sì che anche la narrazione ne fosse coinvolta.

#EDUCAZIONE AI MEDIA, #Pillole Teoriche,
Tutti i Target,


Allegati

- Digital Storytelling.docx.pdf


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